SETIRIA

QUANTE STREGHE

mercoledì 26 settembre 2007

LE DONNE NEL MEDIOEVO IN EUROPA

EUROPA

Le condizioni della donna nella società medievale non erano certo invidiabili, come si può capire da una frase di S.Tommaso d'Aquino, uno dei maggiori filosofi cristiani del 1200: <<>>.

La donna era sottoposta alle famose tre obbedienze (padre, marito, figlio), ma poteva anche essere sottomessa al fratello, al cognato o, in mancanza di altri parenti maschi, al duca o allo stesso re. Insomma, era e bisognosa di protezione e di guida per tutta la vita! Come se ciò non bastasse, alcuni "intellettuali" del tempo discutevano "dottamente" su un problema che oggi può soltanto farci ridere:<<>>.

Anche per la Chiesa medioevale la donna è inferiore all' uomo, perchè è un essere debole; deve quindi essere sottomessa all'uomo che ha il compito di guidarla e proteggerla. <<>> dice S.Paolo. I monaci vedono nella donna un inviato di Satana che tenta e seduce l'uomo con la sua bellezza soltanto apparente. << La bellezza fisica non va al di là della pelle.- Proclama Ottone, abate di Cluny nel X secolo,-Se gli uomini vedessero che c'é sotto la pelle, la vista delle donne farebbe loro mancare il cuore. Quando noi non possiamo toccare con la punta del dito uno sputo o dello sterco, come possiamo desiderare di abbracciare questo sacco di escrementi? -. Tuttavia è nel Medioevo che si afferma il culto della Madonna, ed è nel Medioevo che la poesia cortese celebra la donna come modello di perfezione. Ma forse, proprio per questo, le donne reali sono respinte ai margini o appena tollerate perchè necessarie alla conservazione della specie umana nel mondo...e delle provviste in casa.

Eppure, nonostante quei pregiudizi diffusi e ricorrenti, che per ovvi motivi non possiamo che respingere, nella vita di tutti i giorni le cose, per le donne,non andavano così male. Infatti, se era vero che la legge consentiva al marito di battere la moglie "per una buona ragione", era altrettanto vero che le donne svolgevano numerose attività a fianco degli uomini o anche per conto proprio, dall' agricoltura al commercio e all' artigianato: numerose fattorie o botteghe, ad esempio, erano gestite dalle donne, e fu proprio una compagnia di "setaiole" che per prima introdusse in Inghilterra l'arte di filare e tessere la seta.

Nell' aristocrazia e nelle classi più abbienti la posizione sociale della donna era di tutto rispetto; erano le donne, ad esempio, le protagoniste assolute della poesia amorosa e, sotto questo profilo, venivano riconosciute superiori all'uomo.

Un ruolo molto importante rivestivano le donne nella società dei Normanni. Come altrove, i matrimoni venivano combinati dai genitori, ma le donne avevano la facoltà di rifiutare la scelta che veniva loro proposta e di sposarsi contro la volontà dei familiari: ma in questo caso, il marito veniva dichiarato fuori legge e poteva essere anche ucciso dai familiari della fanciulla "ribelle"! Sia l'una che l'altro dei due coniugi poteva chiedere il divorzio, ma se lui non aveva motivazioni valide per ottenere lo scioglimento del matrimonio, anche qui interveniveno i parenti di lei, che potevano anche ucciderlo!

Oltre a partecipare ai banchetti e alle conversazioni degli uomini, la donna doveva essere interpellata sulle decisioni che il marito intendeva prendere; all'atto delle nozze diventava padrona di un terzo di quanto possedeva il marito e dopo vent'anni aveva diritto alla metà del patrimonio familiare.

Le Normanne potevano considerarsi privilegiate. Forse non è un caso se i primi stati europei a concedere il diritto di voto anche alle donne furono gli "eredi" dei Vikinghi: Finlandia (1906), Norvegia (1907), Danimarca. E' un fatto veramente significativo: basta ricordare che l'Inghilterra, gli Stati Uniti e la Francia, dove sarebbero scoppiate le grandi rivoluzioni democratiche del 1600 e 1700, riconobbero tale diritto solo più tardi; nel 1918 in Inghilterra e nel 1920 negli Stati Uniti. La Francia, addirittura soltanto nel 1945; un anno dopo le donne furono ammesse a votare per la prima volta anche nel nostro Paese.

Nel Medioevo si diffuse la "caccia alle streghe" : con estrema severità ed energia i tribunali vollero estirpare superstizioni e residui di antichi culti pagani, ancora vivi nelle campagne, e ogni manifestazione di magia e stregoneria. Come già detto, nel periodo medioevale si perseguitarono le streghe, e l'accanimento contro di esse continuò nel tempo della Controriforma. Venivano accusate di stringere patti con il diavolo, di operare incantesimi e malefici, di succhiare il sangue dei bambini provocandone la morte, di partecipare al sabba (una riunione notturna culminante nell' adorazione del demonio sottoforma di caprone).

Bastava una denuncia anonima o anche solo la "pubblica voce" che indicava qualcuna come strega per farla convocare in Tribunale, dagli inquisitori. Gli interrogatori erano condotti in modo da confondere e spaventare i testimoni e le accusate. L'isolamento nel carcere, i maltrattamenti e le torture spezzavano la resistenza delle disgraziate che finivano per "confessare" i loro rapporti con il demonio e altre colpe mai commesse. Altre torture le costringevano a "rivelare" i nomi dei "complici" e un processo innescava l'altro.

La caccia alle streghe, violentissima tra '500 e '600, e condotta tanto dai cattolici che dai protestanti, si prolungò fino alla metà del '700: è uno dei più tragici capitoli della storia dell'intolleranza religiosa. Si parla di 100.000 persone trascinate dinanzi ai tribunali e di 60.000 condannate a morte e giustiziate in quell' arco di tempo. Venivano perseguitati anche gli uomini, ma si riteneva che le donne fossero più deboli e inclini al peccato di essi e quindi più facile preda del diavolo. Le attività consuete delle donne, accanto alle pentole in cucina o al capezzale dei malati in veste di infermiere, alimentavano l'idea che esse potessero anche preparare, con le erbe e altri ingredienti, filtri malefici e unguenti capaci di uccidere anziché di guarire. Ed è probabile che alcune donne, divenute note nei loro villaggi come , si convincessero effettivamente di possedere poteri magici, nascosti.

TRATTO DA http://www.liceovoltacomo.it/ipertesti/donna/medioe.html

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